Janis Ian: Lo Faccio Con Il Cuore

di Jan Vanderhorst

Ottobre 2002

 

Al giorno d’oggi, quando si ascolta la radio o si guarda la TV è facile avere l’impressione che i cantanti pop diventino sempre più giovani e sempre più sexy. Ma il connubio tra musica di largo consumo e musicisti sempre più giovani non è certamente nuovo. Trasformare delle Britney e degli NSYNC qualsiasi in idoli del pop, facendo leva sul marketing ed il sex appeal più che sulla sostanza, è un trucco vecchio quanto la musica pop stessa.

La famosa cantautrice Janis Ian lo sa veramente molto bene. La sua prima canzone di successo “Society’s Child” è stata scritta quando aveva solo 14 anni ed entrò nella top 20 dei singoli più venduti l’anno seguente (1967). Ma Janis era diversa dagli altri poiché lei scriveva le sue canzoni, ne curava gli arrangiamenti e dirigeva i musicisti nello studio di registrazione. Questo tipo di controllo artistico così minuzioso è impensabile per i principi e le principesse pop dei giorni nostri.

“Appena ho iniziato a fare la cantante, spiega lei, c’erano i Fabians e i Frankie Avalons, persone che erano state trasformate in artisti nello stesso modo in cui lo sono quelli di oggi. Per una casa discografica ed un manager è sempre stato più facile avere a che fare con un artista che inizia avendo poco talento e poca esperienza del mondo. Sono più malleabili e più facili da controllare.”

“Se c’è una grande differenza rispetto all’ambiente musicale di oggi è che quelli erano gli anni 60 ed io debuttavo nel genere folk, non in quello pop. Non mi è mai capitato di trarre alcun beneficio nel permettere a qualcun altro di decidere cosa io dovessi fare. Questo accadeva molto spesso nel folk, per cui non mi è mai venuto il dubbio.”

Anche il rapporto tra Janis e la sua casa discografica è stato differente rispetto a ciò che sarebbe potuto essere poiché lei ha stipulato un contratto con un'etichetta discografica che proponeva musica non commerciale.

“A dire la verità, spiega, nessuno della mia casa discografica (Verve Folkways) ha mai neppure provato a mettersi sulla mia strada.” Fin dal primo incontro con “Shadow Morton”, quando eravamo in sala d’incisione a lavorare su “Society’s Child”, ho potuto decidere io stessa cosa i musicisti avrebbero dovuto suonare, come fare gli arrangiamenti e dire la mia nella produzione. Non credo sia mai accaduto a nessuno prima di me di essere cosi coinvolto, e se è accaduto, ride, non ha funzionato!”

Oggi, circa quarant’anni più tardi, Janis Ian sta ancora producendo musica di qualità che è, in ogni nota, commuovente e toccante come sempre. Come giustifica il suo successo come cantante di successi quali “ At Seventeen”, e come compositrice di canzoni particolarmente amate come “Jesse”, che ha permesso a Roberta Flack di raggiungere il top delle classifiche?

“Non ho idea, risponde lei come ci si poteva aspettare. Ho semplicemente cercato di essere sicura che stavo componendo musica di qualità continuando a rimanere fedele a ciò in cui credevo come artista. Prima o poi questo ti premia. Ho molta fiducia nel pubblico e credo che il pubblico appunto risponda positivamente quando sa che stai cercando di essere sincera. Penso che questo sia uno dei motivi per i quali i miei fan mi restano fedeli. Loro sanno che, sia che io sia nel giusto sia che io sbagli, sia che io lavori a qualcosa di cui mi pentirò tra 10 anni, lo sto comunque facendo con il cuore. Credo che questo significhi molto per loro e sono convinta che, cosa particolarmente importante al giorno d’oggi, in cui ci sono molti artisti costruiti a tavolino, artisti come me e Richie Havens o altri artisti folk siano diversi dalla massa.

E’ molto probabile che la carriera di Janis sia così duratura più per il suo successo come compositrice che per quello di cantante.

“Beh è una cosa positiva, ridacchia lei, poiché se avessi dovuto contare sulla mia carriera di artista che registra le canzoni – senza scriverle - avrei probabilmente finito per lavorare in una stazione di benzina. Penso che quando canti le tue canzoni hai il lusso di cantarle con la tua voce e penso questo sia più credibile, cosa che non ottieni quando canti le canzoni scritte da qualcun altro. A meno che, cosa che può succedere, tu non spenda decenni a lavorarci su come Joan Baez.”

Creare musica mentre viaggia è ciò che Janis Ian ha fatto per anni, poiché trascorre tantissimo tempo in tour – elemento fondamentale quando sei una cantautrice.

“A questo punto inizio a sentirmi come se stessi cercando avidamente una punizione”, ride. Da un lato, è una parte della vita, dall’altro, è che, quando ho inciso “Breaking Silence” nel 1993, ho capito che, dal mio ultimo disco, erano trascorse una o due generazioni ed in quel momento dovevo essenzialmente ristabilire un contatto con i miei fan e fare del mio meglio per poterne conquistare di nuovi.

“Quando hai fatto questo lavoro da quando avevi 12 anni raggiungi un punto di non ritorno in cui ti svegli una mattina e pensi “devo comunque considerare che, se non riesco a conquistare una nuova fetta di pubblico, chi mi segue da molto tempo potrebbe andarsene o morire. Per cui mi sono dovuta impegnare a fondo per conquistare un nuovo pubblico ed anche per guadagnarmi da vivere.”

Per 9 anni Janis è stata editorialista aggiunto della rivista “Performing Songwritered” ed ha curato la rubirica “Risky Business”. In ogni numero Janis ha illuminato i lettori sugli argomenti che la maggior parte dei cantanti-compositori/musicisti indipendenti prima o poi devono affrontare. Sia che si trattasse di avere a che fare con case discografiche, manager o agenti, cura e manutenzione della chitarra, o che si trattasse di cura ed alimentazione del proprio corpo quando si è in tour, la rubrica di Janis è sempre stata ben accolta dagli altri artisti.

“Ho ricevuto un considerevole numero di consensi da parte di altri artisti, fino al punto da essere fermata nelle strade di Nashville dalla gente che voleva semplicemente dire ‘grazie per l’articolo’. Questo è molto gratificante. Considerando che tutti sono molto impegnati, al giorno d’oggi ed in questa epoca, non ci sono molti modi di trasmettere la conoscenza acquisita negli anni. Ragion per cui, “Performing Songwriter” è stato perfetto sotto questo punto di vista. La carta stampata rende più facile raggiungere un pubblico più vasto. “

Janis ha anche pubblicato gli articoli sul suo sito Web: janisian.com. Uno dei suoi ultimi scritti per “Performing Songwriter” (La sconfitta di Internet: Un Punto di Vista Alternativo), nel quale Janis si dichiarava favorevole a scaricare gratuitamente musica da Internet, ha riscosso molto successo all’interno dell’industria discografica. Janis è convinta del fatto che scaricare gratuitamente musica da Internet sia positivo per le case discografiche, e, soprattutto, per gli artisti, poiché l’accesso tramite Internet crea interesse nella musica di un artista. Dati i precedenti non proprio brillanti dell’industria discografica, quando si tratta di puntualità nel pagare i diritti d’autore, Janis è convinta che le vendite attraverso Internet offrano all’artista un beneficio finanziario più diretto. Quando lei rende un paio di canzoni scaricabili dal suo sito web, le vendite dei suoi dischi salgono.

Sorprendentemente, sono arrivate alcune critiche nei confronti di Janis dopo che il suo articolo è stato pubblicato.

“Sono rimasta colpita da come alcune persone si siano dimostrate predisposte a prendersela con me per questo, sorride. C’è stata una certa reazione negativa qui e là. Era stato programmato che io apparissi in un convegno da qualche parte e qualcuno da una casa discografica ha detto che avrebbero boicottato l’evento se fossi stata li. Ma questo è tutto ciò che c’è da dire. Nel complesso, la reazione generale è stata positiva. Ho sentito da molte persone nel mio ambiente, (persone) che non vogliono essere nominate, dire, “si, siamo consapevoli della situazione, ed anche a noi piacerebbe vedere un cambiamento”.

Janis non è molto preoccupata che una possibile reazione negativa disturbi i suoi rapporti con una grande etichetta discografica.

“Beh, non è una grande perdita”, afferma lei con convinzione. L’ultima riga è: se 10 anni fa qualcuno era in una grande casa discografica, avremmo detto “oh mio dio, questo è fantastico, congratulazioni”. Ora diciamo “mi dispiace, c’è qualcosa che posso fare per te? L’intera questione è mutata radicalmente.”

“Fino a10 anni fa non avresti potuto fare un album competitivo, in casa. Avevi bisogno di uno studio di registrazione e di avere le spalle coperte da una casa discografica che ti finanziasse affinché tu potessi entrare in studio. Questo non è più vero. Ora tutto ciò di cui hai bisogno sono 4-5000 dollari di equipaggiamento e puoi creare un album sufficientemente competitivo. Nel mio ambiente, credo sia dello stesso livello della macchina Xerox.”

Guardando indietro alla sua carriera Janis Ian resta concentrata sull’obiettivo primario del suo lavoro come compositrice.

“Il dovere di uno scrittore è scrivere, per cui muovi il culo e scrivi!”.



Per ulteriori informazioni su Janis Ian si può consultare il suo sito Web : janisian.com

Jan Vanderhorst può essere contattato all’indirizzo : jan@hyperpeople.com