I Miei Amici, Denudati

Sienna Reid alla Collusion Gallery, Agosto 1997

di Alison Gates

 

 

Non vi è nulla di nuovo in una galleria piena di dipinti di gente nuda. L’artista già da tempo, da migliaia di anni, ha ritratto la forma umana per una ragione o un’altra e in tutta probabilità continuerà a farlo altrettanto bene al di là della durata delle nostre vite. Ma anche per coloro di noi che hanno passato ore infinite a rivedere la differenza tra i "Denudati e i Nudi", le motivazioni fondamentali sotterranee in un’esposizione come questa (se, in effetti ci sono altre mostre simili) potrebbero non presentarsi subito alla superficie. Nel presente contesto, alla fine del millennio, le implicazioni della forma umana rappresentate senza vestiti sono complesse e rese ancor più contorte dall’identificazione dell’artista con il soggetto d’indagine. Sono, e non vi è dubbio, i suoi amici e pure denudati; è questo il punto focale da cui parte la complessità che rende la mostra degna di essere presa in considerazione.

All’inaugurazione, ovunque scorrevano commenti pepati, a partire da: "Guarda, c’è Yves che si fa una sega," a "Sì, quella è la mia compagna di casa, quella con i peli". Va da sé che i modelli non sono solo gli amici di Sienna Reid, ma anche di altra gente e Reid è una pittrice realista abbastanza fedele da provocare in noi delle associazioni istintive. Al di là della resa da adepto, comunque, la licenza artistica permessa a un pittore che ritrae i propri amici è specificatamente emotiva. Nel valutare i dipinti, la relazione tra l’artista e il modello, e il modello e l’artista porta un’impronta decisamente diversa dalla grande quantità di nudi che si vedono nei musei per la propria intimità e ricchezza di pensiero. Reid ritrae coloro che ama, non una figura a pagamento che posa per chiunque possa fornire una qualche renumerazione.

Inerente a questi dipinti è la gentilezza o la riverenza nei confronti della persona ritratta. Forte anomalia nel regno della storia dell’arte. E’ sufficiente fare un paragone tra i ritratti estremamente austeri di Wyeth "Helga" o alcune opere audaci di Manet, come "Olympia", e i nudi di Picasso, Giacometti o Ingres. Il fatto che questa specie di nudo-in-qualità-di-individuo cosituisca una rarità, rende la visita alla mostra quasi obbligatoria; si "suppone" che noi, gli osservatori, non sappiamo nulla della persona che ha posato nuda. Fino a quando "Olympia" fu sbattuta in faccia al pubblico nel 1865, tutti erano consapevoli ma mai avevano ammesso, che la maggior parte dei modelli nudi non era nient’altro che corpi noleggiati, a volte perfino dalla dubbia moralità. Manet fu il primo ad esibire il ritratto di una cortigiana ‘in situ’. Reid, più di un secolo più tardi, sta ancora combattendo la moralità ipocrita oppressiva imposta ai pittori e ai loro modelli: I Miei Amici, Denudati, emerge come urlo di battaglia contro la disumanizzazione del modello e una ribellione contro il pubblico che ancora preferisce un quadro incapace di parlare.

E questi modelli parlano. Perché non dovrebbero? Erano nelle mani di una confidente a cui hanno dato fiducia. Forse non avrebbero posato nudi per nessun altro, ed è proprio dal titolo della mostra che scaturisce il patto di fiducia, vale a dire, le loro forme nude sarebbero state trattate con rispetto e senza alcun sfruttamento. E’ Reid che lo assicura. I ritratti sono sensibili, individuali, a volte celebrativi e profondamente personali in modo da rendere la nudità fisica del modelli in un certo qual modo irrilevante; questi modelli potrebbero essere nudi sia psicologicamente che fisicamente alla luce del fatto che la donna che li ha dipinti già conosce e accetta i loro segreti, i loro credi e le caratteristiche personali forse non condivisi subito dal grande pubblico. Alcuni sono stati collocati in ambienti, altri esistono in una campitura dal colore ambiguo come il "Piffero di reggimento" (Fifer) di Manet. Il ritrarre un gruppo di personalità diverse sembra abbia dato a Reid l’opportunità di esplorare l’intera gamma delle possibilità in cui si possa dipingere un nudo ed esprimere al contempo una visione personale delle persone vicine a lei in un modo in cui la maggior parte di noi è incapace all’interno dei propri circoli di amici.

Degna di nota è l’inclusione di un insieme di autoritratti dal formato minore. Inizialmente ho percepito la loro presenza in un modo leggermente irritante, comunque, per una donna in America, il fatto di inserire se stessa nella compagnia dei propri amici è una constatazione interessante alla luce dell’atmosfera generalmente accettata dell’odio verso se stesse all’interno del quale noi (donne americane) sembra operiamo. Nel far rientrare tra le realizzazioni "Viste dagli occhi di Sienna", il proprio corpo, si celebra la posizione di Sienna amica di sé e il pensiero evidente è rinfrescante. L’aver tanta fiducia da ritrarre la propria figura assurge a dichiarazione forte, in questi tempi, e sostiene l’idea che lei è una fedele esecutrice di questo progetto.

Cliccare sulla freccia per entrare nella galleria virtuale delle diapositive passate allo scanner dei dipinti di Sienna Reid dalle esibizioni "I Miei Amici, Denudati", "I Miei Amici, Ubriachi", insieme ad altre riproduzioni recenti.

Sienna Reid può essere raggiunta a: sienna@tiscalinet.it 

Alison Gates può essere raggiunta a: aligates@hotmail.com