Grock Nella Metro

di Yves Jaques

 

Grock è un neandertaliano. Pierre è un tossico. Tra poco si incontreranno. Sarà il primo incontro registrato tra un Uomo Neandertaliano e un tossico francese. Verrà filmato da una cinepresa di sicurezza nascosta. Gli utenti televisivi saranno sorpresi. L’opinione prevalente sosterrà che Grock è un uomo in un completo di gomma disegnato con intelligenza.

Grock e Pierre hanno tre cose in comune, sono ambedue di sesso maschile, mammiferi, e hanno diciassette anni. Pierre, se non avesse l’AIDS e non si trovasse nel pericolo quotidiano di un’overdose di eroina, lo si potrebbe collocare nel fiore della giovinezza. Grock a diciassette anni è un uomo di mezza età.

L’uomo delle caverne rasenta la parete sinistra della Linea Tre della Metro di Parigi. Per lui non è altro che un’ulteriore caverna. E’ abituato alle caverne, vi ci vive. Grock è stato mandato a cacciare dal capotribù. E’ passato attraverso una sutura spazio-temporale.

Grock è un po’ sorpreso. Mai ha visto questa caverna. Sta pensando che forse ha scelto di andare a sinistra invece di svoltare a destra. Grock è euforico per la nuova scoperta e continua a camminare. Le pareti della caverna sono le più lisce in assoluto. Vi sono dei binari d’acciaio brillanti che corrono lungo la caverna. Sono i binari della metropolitana. Grock li trova affascinanti ma non riesce a prenderne un campione. E’ un po’ arrabbiato perché nel tentativo ha scheggiato la lama affilata della sua ascia di pietra.

I cavi che corrono lungo le pareti non interessano a Grock. Ne ha morso uno e ha riscontrato che appartiene agli arrampicanti non mangerecci. Fortuna sua non l’aver morso una delle linee ad alta tensione che percorrono il tunnel per il lungo. Oppure sfortuna che non lo attirino, in quanto la rimozione di un campione avrebbe temporaneamente paralizzato la metropolitana che più tardi lo avrebbe ucciso.

Nel camminare lungo la Linea Tre della Metro, passa per caso vicino a un fanale elettrico con i cavi nella gabbia. Tre luci, l’una in fila all’altra, sono bianche e la quarta è blu. Le torce e il modello gli suggeriscono la possibilità di abitanti. E’ sorpreso che la sua tribù non sappia di quest’altra che vive in un ramo della stessa caverna. Decide di non toccare le torce e si muove di soppiatto. Grock ora è diffidente.

Ed è un bene diffidi. E’ pure positivo il fatto che abbia superato da molto una curva e scivoli tranquillo per un tratto diritto. Altrimenti sarebbe morto prima dell’incontro con Pierre, il tossico, e non avrebbe mai avuto i quindici minuti di fama alla Warhol.

Nel momento in cui scorge le luci frontali della metropolitana venire verso di lui, si appiattisce contro il muro. Grock ha visto molti animali grossi nella sua breve vita e sa che quando sei solo e loro corrono, la cosa migliore è starsene lontani dalla loro rotta. La metropolitana slitta via; Grock è sorpreso dalla trasparenza parziale del ventre. Sorpreso dalla notevole quantità di animali dai colori forti stirati lungo il tratto digestivo. Apparentemente li ha ingeriti interi, in quanto la maggior parte ancora si muove indolente. E’ un animale rapido e il nostro neandertaliano è contento se ne schizzi via veloce.

Grock ha un timore reverenziale. Non si sbaglia quando prende la metropolitana per l’abitante della caverna. Sbaglia quando la scambia per una qualche specie di dio. Nella testa di Grock sta nascendo una nuova mitologia. Come si dice nei nostri tempi, "Questo non me l’hanno insegnato a scuola". Anche Pierre dirà presto, "Questo non me l’hanno insegnato a scuola."

Pierre è pericolosamente vicino alla crisi di astinenza. Il suo corpo richiede tre dosi al giorno di eroina per funzionare. Non è nato così; ha dovuto abituarvisi. Infatti, la routine di mantenere il corpo nutrito di eroina è notevolmente simile a quella di un lavoro dalle nove alle cinque, senza week-end, né vacanze. E’ un lavoro molto stancante che richiede un sacco di movimento e poco cibo. Con l’aiuto del virus che abita il suo corpo, è infine smagrito fino all’osso.

Il lavoro di Pierre consiste esattamente nel rubare soldi od oggetti agli amici o agli stranieri e nello scambio dei soldi o degli oggetti per l’eroina. I soldi vanno meglio, hanno maggiore liquidità e quando può cerca di rubare prima quelli.

Gli stranieri una volta lo retribuivano per delle prestazioni sessuali di vario genere. Guadagnava un sacco in questo modo. Ma ora è troppo sporco, troppo magro, troppo pallido.

Per coincidenza, il Pierre tossico alla soglia del Pierre in calo sta quasi per scontrarsi con Grock. Pierre sta camminando lungo il lato sinistro della strada in direzione dell’uscita più vicina della Linea Tre della Metro. Pierre sa che vicino all’entrata della Linea Tre della Metro c’è un piccolo negozio di frutta secca gestito da una marsigliese rinsecchita chiamata Madame Choufleur. Choufleur in francese significa ‘cavolo’ e si riferisce alle sue orecchie tumescenti che furono una volta prese a pugni violenti dal padre alcoolizzato. Pierre sa che Madame Choufleur fa prestiti di piccole somme di denaro a tassi d’usura. Tutto ciò di cui Pierre ha bisogno è d una piccola somma di denaro e come i mussulmani, Pierre non crede nei tassi d’interesse. No, prenderà i soldi con la forza.

Grock, dieci metri sotto Pierre, non sa molto di niente. Ciò che lui sa è che davanti a lui, a una breve distanza, c’è una luce. Spera sia l’uscita dalla caverna. La speranza è fondata. Grock è fortunato che alle dieci di notte la metro non passa tanto spesso; Grock sta di nuovo camminando tra le rotaie a sinistra. Il pensiero che l’animale ritorni di nuovo non lo sfiora. Ragiona che qualsiasi animale con la pancia tanto piena cerca un luogo per fare un sonnellino digestivo.

Quando Grock si stacca dalla parete laterale per spostarsi sulla piattaforma è sorpreso dalla luce brillante, bianca e uniforme, che le torce in alto emettono. Gli spiace di non riuscire a raggiungerla. Grock sa che il capo apprezzerebbe l’offerta. L’unica altra persona sulla piattaforma è una lesbica di colore, di estrazione cameruniana, alta due metri. Si chiama Mireille. Ha il capo rasato e indossa il kimono bianco delle classi di judo. Ha appena finito la lezione. Il nero levigato della pelle si fa raggiante nel contrasto del bianco spiegazzato della vestaglia sudata.

Mireille è contenta manchi solo un minuto all’arrivo della metropolitana successiva. Ha appreso dagli istruttori che, quando possibile, è meglio evitare lo scontro. Mireille è una lesbica di colore, di estrazione cameruniana, alta duecento e tre centimetri con la cintura marrone di judo. Sa fare molto male alla gente. Mireille non vuole dare un calcio nel sedere di Grock.

E’ fortunato Grock a non avere gusti esotici. Il suo pene resta floscio all’interno della pelliccia. Da un punto di vista meramente scientifico è un peccato che Grock non fecondi Mireille. Non sappiamo neppure se sia possibile - alla luce delle differenze nella costituzione genetica - se la concezione avrebbe avuto luogo; ma se fosse avvenuta, sarebbe nato un animale decisamente atipico. Sarebbe a dire, se Mireille non considerasse la gravidanza disgustosa, da lesbica quale è, avrebbe facilmente potuto avere un aborto. Inoltre, ammettendo che non calci Grock nel sedere, avrebbe potuto benissimo farlo. Non ci spingiamo a contemplare ciò che il venerabile quotidiano parigino Le Monde avrebbe detto di tutto ciò. Questa non è una storia lurida.

Vista come possibile pasto, Mireille sembra magra, insufficiente e non ha una pelliccia calda. Non vale ucciderla. Grock detesta gli sprechi. Lo si potrebbe definire un ambientalista. Grock scruta Mireille. La osserva alla ricerca di segni aggressivi. Allo stesso modo Mireille soppesa Grock. Anche lei si sta interrogando sui potenziali segni aggressivi, ma fondamentalmente valuta che Parigi si sta montando un po’ troppo la testa.

Pierre, direttamente sopra Grock e Mireille pensa a ben poco più della sua prossima dose di eroina. Sta tastando in tasca la siringa fin troppo usata. Non la tasta per anticipare il flash di sollievo che porterà alla sua magra ossatura; la tasta allo stesso modo in cui si impugna un’arma. Pierre ha letto di un nuovo modo di commettere un crimine. E’ felice di averlo letto, dato che negli ultimi tempi il suo corpo barcollante con un coltello sfoggiato in posizione di attacco, si è fatto sempre meno minaccioso. L’idea è semplice: Tenere ben visibile la siringa in mano, mezza piena di sangue donato volontariamente e dichiarare che si è affetti dalla Sindrome di Immunodeficienza Acquisita, AIDS. "Dammi tutti i soldi" dirà Pierre, "o ti pungo con questa siringa." Madame Choufleur, alla vista della persona sciatta e magra non porrà neppure in dubbio la veridicità della dichiarazione. Di sicuro darà a Pierre tutti i soldi. Ha funzionato a New York, funzionerà a Parigi, questo il ragionamento in sintesi di Pierre.

Grock, non trovando alcun segno aggressivo in Mireille e spronato dal suono di una metropolitana che si sta avvicinando, decide che è più sicuro uscire dalla caverna. Mireille è contenta di non aver dovuto dare a Grock un calcio nel sedere. Sarà sorpresa nel rivederlo l’indomani sulla prima pagina di Le Monde, il venerabile quotidiano francese. Il titolo reciterà, "Uomo o scimmia? Dove sei Charles Darwin?". L’amica di Mireille, Christine, che in verità non odia gli uomini, ha comunque sempre pensato che sarebbe stato divertente vedere Mireille sbattersene uno, chiederà a Mireille perché non ha massacrato di botte l’assassino nel completo di gomma. Il quotidiano domanderà dove è Grock. La risposta sarà che Grock è morto, benché il suo corpo non verrà mai ritrovato.

Le Monde non verserà troppo inchiostro per Pierre e Madame Choufleur. La gente muore tutti i giorni a Parigi. Tantissima. Non è un granché di notizia.

Grock ha fretta. E’ scuro e il grande animale si è mosso ancora nella caverna. Mentre monta sui gradini dell’uscita sente che si ferma, forse per annusarlo. E’ contento nel momento in cui lo sente rombare via. Anche Mireille, ora sulla Linea Tre della Metro, è contenta.

Grock di nuovo è sorpreso di quanto siano lisce le pareti delle rocce e grato del facile passaggio che offrono. Forse è stato l’animale a ridurle così con il suo passare incessante. Si ferma un attimo all’apertura sulla strada. Grock ammira la scritta nera in stile Art Noveau di ferro: ‘METROPOLITAIN’. Non ha alcuna importanza il fatto che Grock stia fissando un gruppo di lettere che insieme formano la parola ‘METROPOLITAIN’. Non ha alcuna importanza che non sappia nulla di arte. Sa quello che gli piace.

Anche Grock è un artista. Dipinge sulle mura delle caverne. Lo si può definire appartenente all’Arte Naive o all’Arte Folcloristica, o come i francesi la chiamano ‘Art Brut’. Forse avete già visto delle riproduzioni dei lavori di Grock nei testi che trattano di pitture neandertaliane nelle caverne di Lascaux. I componenti della tribù di Grock non si definiscono: ‘Lascauxiani’ o la ‘Tribù della Popolazione Autonoma di Lascaux’, né alcuna delle lunghe definizioni che usiamo oggigiorno. La tribù di Grock ha un nome tra un grugnito e un fischio che non so riprodurre sulla pagina stampata. In ogni caso, Grock è conosciuto tra la sua gente come un pittore maledettamente bravo, soprattutto quando si tratta delle sue riproduzioni sensibili e magistrali della selvaggina a quattro gambe. E’ davvero un peccato che Grock non abbia mai firmato un suo lavoro e non ne abbia mai venduto uno. Infatti, quando Grock muore nella Metro di Parigi, si troverà nella stessa triste posizione della maggioranza degli artisti contemporanei; Grock morirà non riconosciuto. Sarà senza soldi, il suo talento non accreditato, il suo nome perso senza speranza nell’oscurità.

Grock ha assorbito le fresche idee artistiche all’interno della segnaletica Art Nouveau e si ricorda perché è qui. Sta cacciando cibo. Finora ha visto un animale troppo grande per pensare di ucciderlo, e un animale troppo lungo, fibroso e nudo per essere appetitoso. Il nostro cavernicolo nota che, comunque, prototipi di questo animale privo di valore sono in movimento ovunque. Si chiede da dove mai siano giunti. Spera non mangino tutta la selvaggina abbondante. Non vuole essere confinato solo a dipingere animali.

Grock non è terribilmente sorpreso dalla stranezza dell’ambiente circostante. Il nendertaliano è abituato alle sorprese. Il mondo è un luogo strano. Prende nota con attenzione dei grandi animali che rombano in lunghe linee sulla liscia pietra nera davanti a lui. Grock ha intenzione di introdurli in qualche rifacimento della vita pastorale. Assomigliano agli animali selvaggi pericolosi; hanno delle somiglianze con la bestia giù nella caverna. Sono più piccoli e hanno pelli di molti colori diversi, ma anche le loro pance sono trasparenti come l’acqua; come la bestia nella caverna. Grock nota che hanno tutti la pancia piena della selvaggina senza valore. Al che Grock si rasserena. Forse si mangeranno quegli animaletti senza valore e poi se ne andranno.

In mancanza di alcun senso di direzione, nessuna buona preda immediatamente in vista, Grock decide di perlustrare alcune piccole caverne nella zona. Mi riferisco ai piccoli negozietti. Grock vede che la massa si ferma in un modo ordinato e a quel punto decide sia sicuro passarvi davanti. E’ difficile stabilire cosa sarebbe successo se Grock fosse stato investito da un automobilista di passaggio. Forse avrebbero fermato l’automobilista e avrebbero praticato a Grock una resurrezione cardiopolmonare. Le Monde avrebbe stampato, ‘Uomo Bacia Il Neandertaliano’, o ‘Donna In Un Affair Neandertaliano’. Forse sarebbe stato un incidente con fuga. In tal caso, Le Monde avrebbe pubblicato, ‘Uomo Scimmia Mutilato Trovato In Una Strada Parigina’. I quotidiani hanno sempre qualcosa da dire. Ma come già sappiamo, Grock ha atteso che il traffico si fermasse e ha attraversato le quattro corsie in tutta sicurezza.

Mentre Grock attraversa la strada con una buona andatura e gli automobilisti si stanno chiedendo per chi sia la promozione pubblicitaria, Pierre sta aspettando il momento giusto per fare la sua mossa. Il penultimo cliente di Madame Choufleur sta lasciando il negozio. Lei è ansiosa di chiudere bottega per guardare la televisione a circuito chiuso nella stanza sul retro. Ha appena fatto installare una videocamera nel negozio. La camera è il frutto di un debitore che non credeva nei tassi d’usura di Madame Choufleur. Ora ci crede. Madame Choufleur vuole vedere il giorno passare veloce in avanti sotto l’occhio nascosto della telecamera. Vuole far camminare la gente in avanti e indietro, dentro e fuori dal negozio. Desidera che Pierre comperi qualcosa o se ne vada.

Pierre si è finora nascosto tra gli scaffali in fondo, facendo finta di essere molto interessato a un grande pacco di prugne. Lo ha soppesato, sniffato, preso a pugni e perfino masticato nella speranza di farcela per riuscire a prendere l’eroina. Il suo povero corpo la sta mendicando. Il corpo di Pierre è tanto disperato che gli ha suggerito cose pazze tipo, "Ehi, Pierre, va avanti. Pugnala tutti nel negozio e scappa con la refurtiva." Il corpo di Pierre non sa che i pugnalati non cadranno e moriranno sul momento per la ferita di un ago. Ma anche se le cose stessero così, la parte del cervello di Pierre che ancora funziona sta per lasciar perdere il tutto. E’ fortunato che non ci sia più nessuno nel negozio.

Grock si è avviato verso la caverna più piccola. Come molte cose viventi, Grock è attratto dagli oggetti brillanti. Ha frantumato la porta costituita da una lastra di vetro di un gioielliere. Grock è arrabbiato perché ha camminato diritto contro il vetro pulito e si è preso una gran botta al naso. Arraffa alcune collane pesanti d’oro, di platino, di perle e d’argento, ma lascia lì i diamanti. Gli ricordano la porta di vetro che ha appena mandato a pezzi.

Lasciare lì i diamanti è stata una saggia decisione. Il proprietario della gioielleria è un uomo disonesto di nome Gorion. I diamanti sono imitazioni. Gorion sarà arrabbiatissimo quando vedrà in che stato è il negozio il mattino seguente. Alcuni giovani punk, sulla scia dell’irruzione di Grock, hanno saccheggiato il luogo. Anche i giovani punk si arrabbieranno moltissimo quando il ricettatore dirà loro che i diamanti non sono veri, ma fatti da un’industria di Leon.

Di nuovo, Grock si ricorda cosa deve fare. Sta cercando cibo. Decide di provare nel negozio accanto. E’ l’unico sulla strada con le luci accese. E’ il negozio di frutta secca di Madame Choufleur. Pierre, il tossico, ha appena fatto la mossa. Tutto va alla perfezione. Madame Choufleur crede fino in fondo a Pierre quando le dice che la pugnalerà con la siringa insanguinata. E’ ancora più facile per lei credere che l’ago è carico di una moltitudine di virus e batteri. E’ un bene che cooperi con Pierre; lui fa già fatica a tenere il corpo in posizione eretta.

Madame Choufleur non è stupida e cattiva. E’ cattiva e intelligente. Ha una quantità notevole di soldi nella cassa, ma la fetta del leone è in una cassetta di sicurezza nella stanza sul retro. Madame Choufleur ha camuffato la cassetta da macchina da cucire di inizio secolo. Spera che Pierre sis soddisfatto della somma nella cassa. Lo è. Come sappiamo, Pierre ha bisogno solo di una piccola somma di denaro.

Madame Choufleur ha appena spalancato l’intero cassetto della cassa, benché non ve ne fosse bisogno, per provare a Pierre che gli ha dato tutti i soldi che ha. Pierre è pronto ad andarsene. Sta per girarsi per aprire la porta che poco prima, dopo aver lasciato cadere il sacchetto di frutta secca, aveva con intelligenza sprangato, quando il naso di Grock, di nuovo, si scontra contro la viscosità del vetro pulito. Pierre, con la siringa stretta tra i denti, fissa Grock attraverso la porta vetrata e congiunge le mani, come un monaco in procinto di pregare. Pierre sta usando un linguaggio manuale per inviare a Grock il messaggio che il negozio è chiuso.

Grock è arrabbiato per essersi rotto il naso ancora una volta contro questa roccia chiara. Colpisce la lastra di vetro con la lama spuntata dell’ascia. Madame Choufleur si rannicchia dietro il banco, soddisfatta che la telecamera di sicurezza sta registrando la distruzione. Semplificherà enormemente la trafila per la richiesta di risarcimento dell’assicurazione. Grock passa attraverso la porta ora aperta. Pierre fa qualche passo indietro e tiene la siringa in avanti con ambedue le mani, come se stesse soppesando uno spadone tremendo. "Ho l’AIDS!" urla. "AIDS! Ti pungo con quest’ago se non porti fuori il culo da qui!"

Pierre ha paura. Pensa che Grock sia un ladro in un completo di gomma disegnato con astuzia. Pierre non vuole dargli i soldi appena rubati. Madame Choufleur, benché non religiosa, sta pregando con fervore che Grock e Pierre si uccidano a vicenda. Anche lei pensa che Grock sia un ladro mascherato. Teme che questo secondo ladro voglia più soldi e che quindi la forzi a tirare fuori il contenuto della cassetta di sicurezza nella macchina da cucire. Grock da parte sua, viene per un attimo assorbito dalla complessità degli odori aromatici che pervadono il negozio di Madame Choufleur. Il suo senso dell’odorato è altamente sviluppato. Il rinencefalo dell’Homo Sapiens non è che una vaga approssimazione del potente organo olfattivo di Grock. Resta in piedi trafitto, confuso dalla potente acerbità secca della piccola caverna. Grock non ha ancora registrato la presenza di Pierre e di Madame Choufleur, se non come due ulteriori animali selvatici inutili che sembrano invadere tutto.

Pierre è sprofondato nella piena crisi di astinenza. Il suo cervello ha smesso di funzionare. Il suo corpo stabilisce il programma; porterà Pierre all’eroina. Il corpo di Pierre nota che Grock si sta guardando attorno annusando in una trance da sonnambulo. Il corpo di Pierre, non più imprigionato dalla mente, approfitta dell’occasione per pugnalare Grock con la siringa.

La puntura sorprende Grock. Si dimentica dell’odore delizioso nel negozio. Non si era reso conto che questi animali potevano essere pericolosi. E’ la prima volta che uno di loro ha mostrato un segno di aggressione. Grock è stato punto da api, ragni, formiche e zanzare. Grock odia essere punto. Il naso gli fa male. Grock sprofonda l’ascia con la lama scheggiata nel cranio di Pierre. Ama usare la lama scheggiata dell’ascia.

Pierre cade al suolo come una versione più grande del sacco di prugne che poco prima teneva stretto in mano. Grock nota con soddisfazione la grande quantità di sangue rosso e fresco che esce a profusione da ogni orifizio del teschio spaccato del tossico. Il gruzzolo di franchi francesi in mano a Pierre sono molto intricati e colorati. Esteticamente attraggono Grock. Li ammucchia nella pelliccia e si gratta il petto che gli fa male per la ferita dell’ago, profonda tre centimetri.

Grock riempie l’abbigliamento primitivo di sacchetti di albicocche, mele e fette di banane essiccate. E’ a quel punto che nota Madame Choufleur che si nasconde dietro la cassa. Grock si avvicina alla cassa e usa la parte scheggiata della lama dell’ascia per spaccare pure a lei il cranio.

Nell’uscire, Grock afferra il sacchetto di prugne che Pierre senza attenzione aveva fatto cadere. Grock è contento di aver trovato tanto cibo per la sua tribù. Ora il capo sarà molto soddisfatto. Forse gli verranno dati alcuni giorni liberi nei quali dipingerà parte di quello che ha visto.

Grock decide di tornare a casa. Di nuovo si ferma attento fino a quando la massa si ricompone sulla pietra nera, prima di attraversare per raggiungere la caverna liscia.

La caverna è vuota. Grock è felice che il grande animale nero e bianco se ne sia andato. Grock è stanco di spaccare teschi. Mireille è anche contenta di essersene andata da molto con la metropolitana. Non voleva dare un calcio nel sedere a Grock.

Grock si avvia per la Linea Tre della Metro in direzione opposta dalla quale è venuto. E’ una sfortuna che Grock cammini lungo lo stesso lato del tunnel. La metropolitana che si sta avvicinando lo raggiungerà da dietro. Sarà morto prima di sapere cosa lo ha colpito.

E’ da un po’ che Grock sta camminando. E’ sicuro che appena terminata la curva troverà l’apertura che lo condurrà alla caverna della sua tribù. In un certo senso ha ragione. La sutura a rapida chiusura spazio-temporale è giusto dietro la curva del tunnel. Va a scapito di Grock il suo non riconoscere l’alito caldo del vento che soffia da dietro. Nel momento in cui Grock sta per camminare nella sutura che si chiude, viene spezzato e mandato dentro a volo dal muso della metropolitana.

Dato che la metropolitana non ha bisogno di essere manovrata, il conduttore ha le mani giù per i pantaloni. Si sta strofinando leggermente un glande mentre divora l’ultimo numero di Playboy nell’edizione francese. Quando la metropolitana colpisce Grock, si rende conto solo di un minimo sobbalzo, simile a quelli che di quando in quando succedono quando vi è un aumento o un calo temporaneo nella corrente elettrica.

La tribù di Grock è sorpresa e rattristata quando lo ritrova, freddo, sul pavimento della caverna. Il loro migliore pittore giace lì, morto, le ossa tanto rotte da non riuscire a spiegare l’incidente. Il capo si rammarica di averlo mandato a cacciare la notte precedente.

Sono contenti quando scoprono il bottino di Grock. La frutta essiccata è esotica al delirio e a loro completamente sconosciuta. Neppure i batteri nei frutti sono noti, e ogni membro della tribù finisce con un caso terribile di diarrea.

Non hanno alcuna idea di quanto vicini all’estinzione siano giunti. E’ difficile dire se il virus che risiede nel corpo di Grock causi la Sindrome di Immunodeficienza Acquisita, si sarebbe propagato nel mondo dei neandertaliani e reso questa storia un racconto del futuro non esistente. Simili speculazioni sono sciocche. Grock è morto e il virus è morto con lui. Questa storia esiste.

La polizia parigina ha avuto delle difficoltà nell’investigare il caso con il doppio omicidio di Pierre, il tossico, e di Madame Choufleur. Mireille, l’unica testimone che avrebbe potuto in qualche modo aiutare, non si è presentata. A Mireille non piace la polizia. Una volta, lei e la sua amica sono state assalite di sorpresa da un gruppo di poliziotti ubriachi fuori servizio e picchiate perché avevano le lingue l’una nella bocca dell’altra.

Comunque, tutto quello che Mireille avrebbe potuto dire alla polizia è che lei ha visto Grock arrampicarsi fuori dalla Linea Tre della Metro. Avrebbe solo aiutato la polizia a rischiarare un mistero nel reparto della manutenzione della Metro di Parigi. Durante una routine di ispezione dei binari della metropolitana, gli addetti sono stati contenti di rinvenire un mucchio di collane d’oro, di platino, di perle e d’argento. Hanno subito riportato il ritrovamento di un sacchetto di prugne che hanno scorto vicino al tesoro.

Il teschio di Grock fu scoperto da un gruppo di ragazzini francesi che giocavano a calcio in un campo vicino a Lascaux. E’ un miracolo che il teschio sia sopravvissuto al secondo incontro con l’Homo Sapiens.

Per una pratica comune tra i musei di antichità, il teschio di Grock è passato dal museo francese alla Smithsonian Institution, in cambio di brandelli della bandiera di Betsy Ross dall’aspetto alquanto dubbioso. Il teschio di Grock fu quindi dato dalla Smithsonian al Museo Nazionale Messicano di Antropologia a Città del Messico, per un tavolo sacrificale azteco.

Qui potete tuttora visitare il teschio di Grock, se vi fa piacere. E’ sulla destra appena si entra nella prima sala espositiva, appeso al muro nella sezione ‘Introduzione all’Antropologia’ di uno dei musei più grandi del mondo. Considerando la statura di Grock in qualità di artista, egli è, secondo me, collocato senza rispetto vicino a dei teschi di vari primati meno evoluti.

Yves Jaques yjaques@tiscalinet.it